dalla tanzania 12-03-2023 |
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Scritto da ARNALDO PAGANI |
Domenica 05 Marzo 2023 18:06 |
Kigoma, 12 marzo 2023.
Sono andato su un colle e mi sono seduto di fronte a te, sole di tramonto africano. Oscurato da nubi squarciate da raggi bianchi che veloci hanno invaso il Tanganika, immobile nella sua vastità. All’orizzonte una linea fine: il Congo. La riflessione davanti alla potenza della natura e alle sue molteplici diversità. Accantono le passioni, quelle che ti portano solo la tristezza delle loro futilità e ti ipnotizzano. Cerco la libertà nel distanziarle, alle volte senza riuscirci, per trovare le cause reali delle mie azioni. Perchè sono a Kigoma?? Perchè? Per capire il senso delle diversità. Per aiutare chi è anche inconsapevolmente povero. Per dare un briciolo di speranza. Per fare introspezione. Per distanziarmi dal benessere e affrontare sconosciuti disagi. Per valorizzare la mia attuale salute fisica, quella mentale è già out da un bel pezzo. Lol Avere momenti di pensiero. Agire e trovare il tempo per fermarmi a pensare. Scrivere.
Atti concreti: forse troppi. Visitata la scuola tecnica di Kasulu. Un disastro. Apprezzato il buon andamento dei corsi di cucito a Janda e Kasanghezi. Catechisti e scuola secondaria a Kasulu con Padre Gaudius. Incontrati i bambini della Mlola School e rincorso con loro le bolle di sapone tra canti e frenesia. Felicità. Organizzato un incontro di calcio tra Scuola Newman di Kigoma e i ragazzi della Saint Mathias School di Janda con relativo pranzo che abbiamo offerto come Punto a Capo ( 240 euro per 190 persone). Per la cronaca Janda ha vinto 3 a 0. Poi dibattito: scienza e tecnologia aiutano lo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo? Argomento interessante gestito in malo modo e trasformatosi in quasi rissa. Asilo di Kasulu: una bambina ha uno zainetto a tracolla. Una immagine: Peppa Pig. Lei.
Visito un centro per disabili vicino all’ospedale Kabanga, previa autorizzazione. Sono Mzungu, bianco europeo. Lo scorso anno un benvenuto davvero speciale da parte di una bambina. La voglio assolutamente rivedere. Mah, forse, no, sì. Individuata. Janina. Vede solo ombre. Regali italiani. Sorride. Mi disarma. Rimpicciolisco. Vengono radunati in un locale disadorno tutti i ragazzi diversamente abili, un centinaio. Il Responabile del centro inizia un discorso in Swahili e fa alzare la mano ai ciechi, poi coi segni i sordi…. Lo interrompo bruscamente: “ Please, don’t. Non voglio sapere le loro diversità fisiche. Non continuare! Sono solo esseri umani diversi e che hanno bisogno di aiuto. Rendiamoli solo un pò felici con i doni che ho per loro: chupa chups, biscotti, bibite, creme solari per i numerosi albini con la pelle color della luna e occhi sognanti. Voglio toccare il dolore. Mi faccio portare una bacinella d’acqua e lavo i piedi ad un bambino su una carrozzina. La mia commozione è visibile e contagiosa. Padre Evaristo è scosso. Tocco i suoi piedini e vorrei avere il potere di cambiare il suo destino. Non posso. Lo accarezzo e ora -mentre scrivo- mi commuovo ancora. Lo accarezzo. Lo guardo negli occhi. Non vedo lampi, solo rassegnazione. Non sorride. Non sorrido. Nessuno sorride. È planato un malinconico silenzio. Quello del vero dolore. Addio, o forse arrivederci, cari ragazzi. Vi penserò.
I miei pranzi e cene hanno un cibo dominante: il pollo. Sempre e ovunque. Tanti pezzi, non come al mercato del giovedì a Meda dove ci sono solo o polli interi o cosce superormonate. Coscette nervose, scattanti. Il fegato è per l'ospite, quindi avanti con le interiora. Penso che alla fine di questa missione umanitaria avrò fatto fuori un intero pollaio. Lorena, ho voglia di gorgonzola, il Gim, quello con la goccia.
Richieste di aiuto per due orfani del Sanganiwa da parte di Kenneth, ormai davvero amico e Responsabile dell' orfanotrofio. Ha bisogno di due borse di studio per un anno: 400 euro l'una. Se volete potete aiutarli con una donazione specifica a Punto a Capo mettendo: borse di studio orfani Sanganiwa. Vi ringrazio.
Oggi il cielo è plumbeo. Ed è domenica. Mi aspettano questo pomeriggio alla scuola Newman. Messa, festa assieme e cena. Forse mio gesto rivoluzionario. Vedrò se riesco.
In questa settimana trascorsa ho provato vari stati d'animo. I diritti umani sono una metà da perseguire. Mi sono scontrato col dolore e la felicità. Tornerò da questo viaggio. Sarò loro.
Maurizio
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